venerdì 24 maggio 2013

L'UOMO DELLA BLOGGER ERA UNA PERSONA NORMALE

Quando ci siamo conosciuti era una persona normale, poi ha iniziato ad "accompagnarmi a press day ed occasioni varie, a conoscere fashioniste incallite ed è diventato un ometto super cool. E' entrato a far parte anche lui della categoria: poveri martiri di fidanzati delle fashion bloggers  così, inconsapevolmente catapultato in questo mondo assolutamente strike a pose che gli fa tanto ridere ( chi sta pensando a Riki e alla Bionda Insalata, cambi direzione perché noi siamo naif e anche molto più poracci!). Il profilo dell'uomo della blogger è riconoscibile e più social di te!





Ti accorgi della metamorfosi quando:


introduce nel suo vocabolario le parole "outfit", " pressday" e "waterproof" e le colleghe? Muuute! (ed estasiate da cotanta preparazione). Invidia pura è?

dice delle cose tipo: " Bisogna guardare il meteo perchè se c'è bello scattiamo l'outfit", " Beh oggi un sacco di commenti hai visto?". Ha prontamente la reflex carica e lo scorcio figo da proporre per le tue foto. Collaborazione ai massimi livelli.

ricorda a memoria i nomi delle fashion bloggers che conosci e i nomi delle riviste (cartacee, on line, apps) di moda. Informato.

abbina le scarpe all'orologio e li fotografa, così con la colazione o le fette di torta o i rollini del sushi. Dipendenze e condivisioni allo stato brado.

porta a spasso il cane del peso di una cotoletta panata con il collarino di Damiani. Prima aveva un bull terrier e quando rientrava erano entrambi zozzi di fango. No, questo non lo fa a dire il vero perchè ho un cane di 52 kg, perennemente zozzo!

porta pashmine anche ad agosto, si spruzza di lacca come la neve finta sul presepe, porta mocassini con i gommini e i jeans skinny con il risvoltino. Fashionista mestruato


inizia ad utilizzare Instagram e gli hashtag sono  #instacool #instafashion #instame e #vertigoway. E va beh, dai, non è nulla di grave è un tipo social.

Io vi ho avvisate, potrebbe bagnarvi il naso e prendere facilmente il vostro posto. Continuate ad amarlo.




L'UOMO DELLA BLOGGER ERA UNA PERSONA NORMALE

Quando ci siamo conosciuti era una persona normale, poi ha iniziato ad "accompagnarmi a press day ed occasioni varie, a conoscere fashioniste incallite ed è diventato un ometto super cool. E' entrato a far parte anche lui della categoria: poveri martiri di fidanzati delle fashion bloggers  così, inconsapevolmente catapultato in questo mondo assolutamente strike a pose che gli fa tanto ridere ( chi sta pensando a Riki e alla Bionda Insalata, cambi direzione perché noi siamo naif e anche molto più poracci!). Il profilo dell'uomo della blogger è riconoscibile e più social di te!



martedì 21 maggio 2013

ATTENZIONE, CONCENTRAZIONE, RITMO E SAVOIRE FAIRE

L'esperienza insegna, anche qualche lacrima versata a dirla tutta:  per sopravvivere nei rapporti con chi non perde occasione di farti sentire una portaerei bisogna avere la faccia tosta, da me si dice "come il posteriore" e oggi mi sento fine perchè l'esatta terminologia vorrebbe una parola che inizia per cu. Sono le classiche situazioni in cui il peso (più o meno over) di una ragazza diventa l'essenza di tutto quanto, lo strumento attraverso il quale l'imbecille di turno si fa forte ( e qui arriva Cocciante con l'acuto...Povero diavolo che pena mi faaaaa). 

Queste sono rotture- barra-umiliazioni-barra-offese-barra-situazioni tipo da affrontare con discreto successo.


Lesson number one: Insieme a te (nel banco) non ci sto più



I compagni di liceo, tendenzialmente maschi, non perdono occasione: le battutone da manuale che neanche Pippo Franco arrivano puntuali come una lama: come cintura hai l'equatore, per la tua foto la carta d'intentità è un A4..ok ok. Ci vuole un sacco di autoironia, me ne rendo conto, ma bisogna esser pronte ad agire. Le soluzioni: ridere alla battuta, fare la strafottente, negare alla morte la versione di latino, gioire ad ogni suo 4 sul registro e trombe da stadio alla bocciatura. Avrò anche la cintura come l'equatore ma tu nel cervello hai gli M&Ms.




Lesson number two: Un bicchiere di vino con un panino ( con la salamella)  la felicità

Questo è un rito iniziatico, l'ho già scritto diverse volte: è l'abilitazione al poter vivere tra le fregnacce che dobbiamo sopportare. Al ristorante, in pizzeria, al fast food, dal paninaro o al chiosco dei panzerotti della festa della taranta: tutti guardano cosa caspita ordini come fossero in cerca della risposta alla domanda sui tuoi chili. Le soluzioni: mangiare due frasche d'insalata e fare la salutista, godersi la mangiata che lo stress da prestazione fa ingrassare, giustificare il panino con la salamella con un salvavita " Tanto domani mangio bresaola e zucchine bollite"

Lesson number tree: Tutti al mare a mostrar le chiappe chiare

Tra meno di un mese inizia ufficialmente la stagione, quella in cui aprono gli stabilimenti, in cui si aprono ombrelloni e lettini, ci si spalma l'olio di cocco e di argan, e si tenta di fare una figura dignitosa in costume. Non mi piace chiamarla prova costume, ma il test effettivo alla fine lo sostieni proprio mentre raggiungi il bagnasciuga: le sciure con l'intero fiorato coppe preformate a punta calano gli occhiali e ti squadrano. Le soluzioni: scegliere una mise da spiaggia consona ( evitiamo tanga, perizomi e cosine succinte pliz), spalle dritte, petto in fuori e capelli al vento, abbronzatura che aiuta e fa tanto "bella in salute". Questa per l'universo mondo: depilatevi, con cura.



Lesson number four: Acido acida acido acida

Il pantalone dei tuoi sogni e la commessa bifidus, acida come lo yogurt magro del discount. Le più timide danno un'occhiata nel negozio e poi escono, altre si lanciano, a volte, senza schiantarsi. Sei nel camerino e sudi: asola a bottone sono simmetrici a 8 cm ciascuno dall'ombelico, dal loro incontro. Lei, la commessa bifidus, sa già di colpire  basso: ”Come vaaaa? Salgonoo?”. Le soluzioni: uscire con il sorriso e riconsegnare il  pantalone:" No, il modello non mi piace per niente, grazie e ciao" (tanto lei penserà che siamo grasse e dove volevi andare scusa amo?), chiedere la taglia più grande ( secondo te c'è scusa amo??), dire la verità: "No, manca una spanna e sembro un prosciutto Rovagnati" ( risata ebete Te lo volevo dire però mi sembrava brutto amo).

Lesson number five: sei la simpa della cumpa

No, simpa no, cioè anche, ma per fare colpo sul belloccio di turno, sul tipo che abbiamo puntato da mesi, non basta. Ti informi se per caso abbia parlato di te in una qualsiasi circostanza: "Si ha detto che sei un sacco simpatica e hai un viso bellissimo". E' già qualcosa, ma "simpatica e bellissimo viso" sono sinonimi di " Mi piacciono quelle alte, magre, con lo skinny, il tacco 12, il gloss fuxia, lo zigomo con l'illuminante. Quelle che sculettano, che dicono- ci sta dentro amo- ogni quarto d'ora, quelle che vanno dall'estetista a farsi la pausa pranzo e che si piastrerebbero anche con il ferro Roventa per chi non si accontenta! La soluzione: cambiare aria che chi apprezza c'è. Garantito.

Lesson number six: ti stai sbagliando che hai visto non è, non è (mia sorella) Francesca

Vi prego basta con il paragone con la sorella, la cugina, la nipote. Unicità si chiama. Può capitare che la sorella, sangue del tuo sangue, sia quelle quattro taglie in meno di te? Mi verrebbe da dire: dove sta il problema? E invece c'è, è quello principale delle zie sedute al tavolo della Comunione che sì, è vero che ti sei laureata a pieni voti, che hai un bel lavoro e che ti stai per sposare ma, non fai la dieta!. Propongo una soluzione sola: dirette come un fusibile pronunciate le seguenti parole (con un finto sorriso perchè altrimenti scombussolate gli equilibri familiari) :" Zia già che anche tu con la menopausa, le caldane, la ritenzione idrica...quanto hai preso?". Stesa e silenzio in aula.




ATTENZIONE, CONCENTRAZIONE, RITMO E SAVOIRE FAIRE

L'esperienza insegna, anche qualche lacrima versata a dirla tutta:  per sopravvivere nei rapporti con chi non perde occasione di farti sentire una portaerei bisogna avere la faccia tosta, da me si dice "come il posteriore" e oggi mi sento fine perchè l'esatta terminologia vorrebbe una parola che inizia per cu. Sono le classiche situazioni in cui il peso (più o meno over) di una ragazza diventa l'essenza di tutto quanto, lo strumento attraverso il quale l'imbecille di turno si fa forte ( e qui arriva Cocciante con l'acuto...Povero diavolo che pena mi faaaaa). 

Queste sono rotture- barra-umiliazioni-barra-offese-barra-situazioni tipo da affrontare con discreto successo.


Lesson number one: Insieme a te (nel banco) non ci sto più



I compagni di liceo, tendenzialmente maschi, non perdono occasione: le battutone da manuale che neanche Pippo Franco arrivano puntuali come una lama: come cintura hai l'equatore, per la tua foto la carta d'intentità è un A4..ok ok. Ci vuole un sacco di autoironia, me ne rendo conto, ma bisogna esser pronte ad agire. Le soluzioni: ridere alla battuta, fare la strafottente, negare alla morte la versione di latino, gioire ad ogni suo 4 sul registro e trombe da stadio alla bocciatura. Avrò anche la cintura come l'equatore ma tu nel cervello hai gli M&Ms.


lunedì 20 maggio 2013

CAMICIA 46INPOI: CAMICIA PER MORBIDE, BASTA SCEGLIERE LA CITTA'

Quando frequentavo l'Università andavo spesso in un bar (in realtà era più un pub dove la sera potevi guardarti le partite di Champions o i video di Mtv sullo schermo grande), e il proprietario era appassionato di musica rock. Il suo amore per chitarre, basso e batteria trasudava non solo dalle t shirt che indossava ( secondo me ha fatto la fortuna di un sacco di bagarini fuori dai concerti), ma anche dalla lista dei panini. Si, non c'era mica il rustico, classico, capri, tirolese, campagnolo ecc ecc, c'erano il Metallica, il Rolling Stones, Area, Led Zeppelin, Black Sabbath, Iron Maiden, Megadeth, robetta così. Io sceglievo sempre il Metallica perchè in quel periodo non mangiavo carne e in quel panino c'era il tonno. A quel personaggio del barista piacevano il rock e fare i panini, due passioni che si sono incontrate.
Ho pensato questo quando Gloria, giovane milanese trasferitasi a Torino, che di professione fa la camiciaia (è un termine che amo, mi ricorda l'infanzia), mi ha raccontato cosa fa e ho visto che ha chiamato le sue camicie 46INPOI con i nomi delle città del Piemonte. C'è la Alba: classica, dritta, con l'abbottonatura in madreperla nascosta, c'è la Vercelli che ha il motivo rigato a contrasto sulla parte alta, i bottoni in madreperla a motivo due/uno anche sui polsini e gli spacchetti laterali, la Cuneo sportiva con il colletto e i polsini lavorati a tondo, l'arricciatura sulla schiena e le taschine, la Ivrea chic con il collo alla coreana, la manica a tre quarti e il movimento a coda dietro, la Novara con la doppia cucitura ornamentale, i bottoni uno+tre che salgono dal polsino sino al gomito, un po' scollata e cool e, ultima ma non per ultima essendo la mia preferita, la Torino (capoluogo e pezzo centrale a mio avviso): lunga in cotone stretch, balza doppio tessuto, bottoni in madreperla motivo due/due, manica a tre quarti.














Photo by Marco Distaso
camicia: 46INPOI
leggins: Piazza Italia
giacca: HM
bikers: Primadonna
borsa e orecchini: vintage


Le camicie 100% made in Italy 46INPOI disegnate da Gloria hanno due tipologie di taglie, Slim e Comfort, e vanno dalla 46 alla 62. Shop on line 46INPOI

CAMICIA 46INPOI: CAMICIA PER MORBIDE, BASTA SCEGLIERE LA CITTA'

Quando frequentavo l'Università andavo spesso in un bar (in realtà era più un pub dove la sera potevi guardarti le partite di Champions o i video di Mtv sullo schermo grande), e il proprietario era appassionato di musica rock. Il suo amore per chitarre, basso e batteria trasudava non solo dalle t shirt che indossava ( secondo me ha fatto la fortuna di un sacco di bagarini fuori dai concerti), ma anche dalla lista dei panini. Si, non c'era mica il rustico, classico, capri, tirolese, campagnolo ecc ecc, c'erano il Metallica, il Rolling Stones, Area, Led Zeppelin, Black Sabbath, Iron Maiden, Megadeth, robetta così. Io sceglievo sempre il Metallica perchè in quel periodo non mangiavo carne e in quel panino c'era il tonno. A quel personaggio del barista piacevano il rock e fare i panini, due passioni che si sono incontrate.
Ho pensato questo quando Gloria, giovane milanese trasferitasi a Torino, che di professione fa la camiciaia (è un termine che amo, mi ricorda l'infanzia), mi ha raccontato cosa fa e ho visto che ha chiamato le sue camicie 46INPOI con i nomi delle città del Piemonte. C'è la Alba: classica, dritta, con l'abbottonatura in madreperla nascosta, c'è la Vercelli che ha il motivo rigato a contrasto sulla parte alta, i bottoni in madreperla a motivo due/uno anche sui polsini e gli spacchetti laterali, la Cuneo sportiva con il colletto e i polsini lavorati a tondo, l'arricciatura sulla schiena e le taschine, la Ivrea chic con il collo alla coreana, la manica a tre quarti e il movimento a coda dietro, la Novara con la doppia cucitura ornamentale, i bottoni uno+tre che salgono dal polsino sino al gomito, un po' scollata e cool e, ultima ma non per ultima essendo la mia preferita, la Torino (capoluogo e pezzo centrale a mio avviso): lunga in cotone stretch, balza doppio tessuto, bottoni in madreperla motivo due/due, manica a tre quarti.




venerdì 17 maggio 2013

H&M BATTE ABERCROMBIE: E' UN MORBIDO MARKETING

Sono furbi e di marketing ci capiscono qualcosa, è un dato certo. Fanno parlare (ormai da giorni) e sparlare: l'importante è che il nome giri, sia che li si lodi o che li si maledica. Da una parte abbiamo Mike Jeffries, il Ceo di Abercrombie& Fitch, quella catena tutta surf, bermuda a fiori, deodoranti melensi e  fustacchioni palestrati in vetrina ( che tutti i giorni sono costretti a fare una serie infinita di addominali e a strapparsi i peli con la pinzetta se vogliono che gli si rinnovi il contratto); dall'altra il colosso svedese del fashion low cost H&M.
Il primo se ne esce con la frase:" Noi vogliamo che nei nostri negozi entri solo gente bella, magra, i fighi della scuola, per intenderci. I grassi non li vogliamo perchè non ci rappresentano", scatenando l'ira (giustamente) funesta del pubblico morbido, gli altri sfidano qualsiasi cliché e ti piazzano in copertina per la campagna costumi una curvy, Jennie Runk, una modella rotonda taglia 50 di una bellezza esagerata. 



Photo from Ci Metto la Curva
Risultato? Le donne dotate di forme, anche abbondanti, hanno tirato il collo all'azzardato (e scellerato) Mike piazzandosi davanti ai negozi Abercrombie&Fitch con tanto di cartello con scritto:" Io non posso entrare" e stanno mettendo in atto una campagna di disaffezione senza precedenti nei confronti del brand; intanto schiacciano l'occhiolino ai geni del visual di H&M. 
Sì dai, voi siete dei ganzi, perchè per una volta ci fate sentire a casa e Mike non ci vuole nemmeno sullo zerbino (profumato al monoi e fiori dell'oceano Pacif dream). Perchè finalmente il reale trova spazio e viene preferito a quei fisici androgeni che nulla hanno a che vedere con la ragazza tipo, il tutto solo aggiungendo un invasivo "+" al logo del brand. Jennie Runk ha tutto apposto: due occhi verdi che ti inchiodano dove sei, seno florido, fianchi morbidi, viso perfetto e movenze sinuose...sarà per questo che 24 ore dopo l'uscita della campagna ha ricevuto 2 mila richieste d'amicizia su Facebook?


Mike, tieniti pure il tuo bermuda a fiori che la Jennie mi ha fatto venir voglia di bikini (anche se non sono una cheerleader!)

H&M BATTE ABERCROMBIE: E' UN MORBIDO MARKETING

Sono furbi e di marketing ci capiscono qualcosa, è un dato certo. Fanno parlare (ormai da giorni) e sparlare: l'importante è che il nome giri, sia che li si lodi o che li si maledica. Da una parte abbiamo Mike Jeffries, il Ceo di Abercrombie& Fitch, quella catena tutta surf, bermuda a fiori, deodoranti melensi e  fustacchioni palestrati in vetrina ( che tutti i giorni sono costretti a fare una serie infinita di addominali e a strapparsi i peli con la pinzetta se vogliono che gli si rinnovi il contratto); dall'altra il colosso svedese del fashion low cost H&M.
Il primo se ne esce con la frase:" Noi vogliamo che nei nostri negozi entri solo gente bella, magra, i fighi della scuola, per intenderci. I grassi non li vogliamo perchè non ci rappresentano", scatenando l'ira (giustamente) funesta del pubblico morbido, gli altri sfidano qualsiasi cliché e ti piazzano in copertina per la campagna costumi una curvy, Jennie Runk, una modella rotonda taglia 50 di una bellezza esagerata. 

mercoledì 15 maggio 2013

SWIMSUITSFORALL, LA COLLEZIONE DI GABI FRESH E I COSTUMI STELLARI

Lei, la Gabi, che si era messa il bikini anni '50 con le sue forme abbondanti e il suo prosperoso davanzale e aveva inventato il fatkini. Lei, sempre la Gabi Fresh (una delle curvy blogger più famose della blogosfera), alla quale invidio tantissimo i capelli, la naturalezza di indossare il bikini stampa galaxy e spararsi le pose da pin up e di aver disegnato una linea di costumi per Swimsuitsforall, shop on line di abbigliamento da (a)mare che adoro. Basta farci un salto per capire la quantità imbarazzante di proposte che hanno, il range di taglie e i modelli super cool and glam. Poi la disinvoltura nel portare i mutandoni ascellari di Nadia e Gabi? Parliamone perchè a me piacciono da matti, ma mi sento molto mia nonna ad Alassio con il cappello di paglia e lo zoccoletto ortopedico se li indosso. Loro sono delle topolozze, è innegabile.

GABI FRESH FOR SWIMSUITSFORALL







SWIMSUITSFORALL, LA COLLEZIONE DI GABI FRESH E I COSTUMI STELLARI

Lei, la Gabi, che si era messa il bikini anni '50 con le sue forme abbondanti e il suo prosperoso davanzale e aveva inventato il fatkini. Lei, sempre la Gabi Fresh (una delle curvy blogger più famose della blogosfera), alla quale invidio tantissimo i capelli, la naturalezza di indossare il bikini stampa galaxy e spararsi le pose da pin up e di aver disegnato una linea di costumi per Swimsuitsforall, shop on line di abbigliamento da (a)mare che adoro. Basta farci un salto per capire la quantità imbarazzante di proposte che hanno, il range di taglie e i modelli super cool and glam. Poi la disinvoltura nel portare i mutandoni ascellari di Nadia e Gabi? Parliamone perchè a me piacciono da matti, ma mi sento molto mia nonna ad Alassio con il cappello di paglia e lo zoccoletto ortopedico se li indosso. Loro sono delle topolozze, è innegabile.

GABI FRESH FOR SWIMSUITSFORALL



lunedì 13 maggio 2013

CURVY OUTFIT: ROSSO COME LA PASSIONE, IL CONTO IN BANCA E I MIEI JEANS

Come quando vai alle cerimonie con un plotone schierato di parenti simpatici come un egzema da contatto e ci devi stare sei ore ad un tavolo. Immancabile e puntuale l’apprezzamento (ironico si intenda) sui chili di troppo, rito iniziatico al quale, bene o male, ci siamo dovute piegare (lanciando certe parolacce con occhi naso e bocca -tutto ciò che si può muovere- comunicando “se non la finisci, il flan di melanzane lo uso come tappo”). Per tutte le volte che ti-ci-vi hanno detto: “Devi vestirti di nero perché sfina”, e per quelle altre in cui non abbiamo-avete-avreste potuto scegliere democraticamente come caspita vestirvi perché non c’era il nero a coprire il tuttibile. Che poi, per carità, a me il nero piace un sacco, non per imposizione, perciò ho scelto il rosso. Rosso come la passione (facile questa), come l’amore ( altrettanto facile), come il cuore (facilissima), come il conto in banca (cruda realtà), come le fragole (egzema di cui sopra) o come i miei jeans rossi.




I qui presenti jeans rossi, abbinati alla blusa floreale e al sandalo basic nero, sono della collezione Denim Colour Collection di Fiorella Rubino e sono di una comodità che ve li raccomando www.fiorellarubino.com













Photo by Marco Distaso
My outfit:
jeans: Denim Colour Collection Fiorella Rubino (tks to FR)
blus flower print: Kitana by Rinascimento
sandalo: Camper
borsa: vintage (di mamma)
occhiali: Camaieu




CURVY OUTFIT: ROSSO COME LA PASSIONE, IL CONTO IN BANCA E I MIEI JEANS

Come quando vai alle cerimonie con un plotone schierato di parenti simpatici come un egzema da contatto e ci devi stare sei ore ad un tavolo. Immancabile e puntuale l’apprezzamento (ironico si intenda) sui chili di troppo, rito iniziatico al quale, bene o male, ci siamo dovute piegare (lanciando certe parolacce con occhi naso e bocca -tutto ciò che si può muovere- comunicando “se non la finisci, il flan di melanzane lo uso come tappo”). Per tutte le volte che ti-ci-vi hanno detto: “Devi vestirti di nero perché sfina”, e per quelle altre in cui non abbiamo-avete-avreste potuto scegliere democraticamente come caspita vestirvi perché non c’era il nero a coprire il tuttibile. Che poi, per carità, a me il nero piace un sacco, non per imposizione, perciò ho scelto il rosso. Rosso come la passione (facile questa), come l’amore ( altrettanto facile), come il cuore (facilissima), come il conto in banca (cruda realtà), come le fragole (egzema di cui sopra) o come i miei jeans rossi.




giovedì 9 maggio 2013

MAMMA TI FACCIO LA FESTA!

Qualcuno avrà capito che domenica è la festa della mamma o c'è bisogno di mettervi un post it anche sulla mascherina che usate per dormire così vi ricordate e correte dal fiorista con la lingua di fuori a comprare una rosa secca? Lo hanno detto tutti: il mondo sa, ha detto, ha scritto, linkato, postato, spammato che siamo in prossimità della FESTA DELLA MAMMA!! Cosa regalare, cosa cucinare, dove andare, come vestirsi..vi giuro che se vedo un post (sui blog che frequento e che sbircio, o sulle riviste) dedicato all'outfit ideale per la festa della mamma, mi vesto da Signorina Rottermeier e vengo a bastonarvi le nocche delle dita dei piedi. Non fatemi questo, vi prego. 

Ieri uno dei ragazzotti che sta facendo lo stage in redazione ( sotto la mia temibile ala) mi ha chiesto:"Oh ma perchè c'è sta ricorrenza qua?"; attimo di titubanza, riordino le idee e fornisco la risposta telegrafica scazzata:" Beh è una festa civile, cioè una ricorrenza assolutamente inventata, che è un po' come la festa della donna, solo che inverti la mimosa con, che so, la rosa? Le primule da piantare? I gerani? La stirella nuova? La friggitrice che non fa puzza anche se friggi le croccallegre in camera da letto? Boh"



Allora faccio così: stilo una lista di cose per le quali la mia mamma si merita di essere chiamata così, con quel suono dolce e con sei emme, e poi la festeggio.

-la mia mamma si chiama Angela e, anche se il nome può suggerire qualcosa di candido e pacifico, è una scassa maroni turbolenta

-la mia mamma cucina bene anche se quando le dici:" Devo perdere sti due o tre chili perchè boccheggio" ti fa trovare sul tavolo crostate, parmigiane, lasagne e polpette. Non sa cosa siano Quattro salti in padella e co: 10 punti.

-la mia mamma è mora e ha gli occhi azzurri (una gnocca volume 1) però si tinge di biondo platino. Io sono bionda con gli occhi verdi e mi faccio mora

-la mia mamma mangia come un muratore della Val Camonica d'inverno e ha la 42 scarsa (gnocca volume 2), io faccio la salutista verdurine e bio (non edilizia) e porto la 48 (ex 54 io, lei era una 40)

-la mia mamma mi chiama ancora Patatu e Nanu anche se tra due settimane faccio 29 anni

-la mia mamma non ha Facebook, Twitter o Instagram: se mi deve dire qualcosa mi bussa alla porta  se sono a casa, o mi lascia il post it sulla credenza

-la mia mamma mi dice:" Dovrei comprare quella tal crema...quella lozione, quel rossetto", e improvvisamente spariscono dal mio bagno

-la mia mamma quando mi sono voluta separare dai peluche di 30 anni fa li ha lavati e spazzolati e messi via che non si sa mai...

-la mia mamma passa l'aspirapolvere cantando Battiato e sventolando l'asciuga piatti bianco

-la mia mamma tratta il nostro cane (52 kg maremmana) come un pincer nano

-la mia mamma stira come un Dio

-la mia mamma è testarda e vuole sempre avere ragione. Dopo dieci minuti litighiamo e mio papà ci lascia sfogare. Quando scende stiamo ballando la salsa in cucina...aaaaa hay que llorar que la vida es un carnaval

-la mia mamma ama il caffè, a me viene la tachicardia. Lei lo beve prima di dormire perchè concilia il sonno.Mah

-la mia mamma è stonata, canta con il naso come Ramazzotti, a denti stretti, storpiando le parole

-la mia mamma quando ho la febbre viene ancora a farmi le spugnature a letto

-la mia mamma è stata l'unica a non commuoversi alla mia laurea, anzi siamo usciti e mi ha detto:" Hai visto Nanu è andata, così adesso ti rilassi e non mi stressi più le palle!" Però mi ha portato un bouquet di tulipani tutti colorati.

-la mia mamma scrive sempre la lista della spesa. Al primo posto ci sono sempre: cibo per buba, carne per buba. Mai tovaglioli di carta e limoni. Perchè?

-la mia mamma con tutte le legnate pesanti che ha preso sorride, a volte di gusto.

p.s. mi ha risparmiato tempo (che non ho mai) e quei 10 euro...le primule e i gerani li ha comprati lei e si è fatta anche gli auguri da sola. Ti meriti tutta la festa!


MAMMA TI FACCIO LA FESTA!

Qualcuno avrà capito che domenica è la festa della mamma o c'è bisogno di mettervi un post it anche sulla mascherina che usate per dormire così vi ricordate e correte dal fiorista con la lingua di fuori a comprare una rosa secca? Lo hanno detto tutti: il mondo sa, ha detto, ha scritto, linkato, postato, spammato che siamo in prossimità della FESTA DELLA MAMMA!! Cosa regalare, cosa cucinare, dove andare, come vestirsi..vi giuro che se vedo un post (sui blog che frequento e che sbircio, o sulle riviste) dedicato all'outfit ideale per la festa della mamma, mi vesto da Signorina Rottermeier e vengo a bastonarvi le nocche delle dita dei piedi. Non fatemi questo, vi prego. 

Ieri uno dei ragazzotti che sta facendo lo stage in redazione ( sotto la mia temibile ala) mi ha chiesto:"Oh ma perchè c'è sta ricorrenza qua?"; attimo di titubanza, riordino le idee e fornisco la risposta telegrafica scazzata:" Beh è una festa civile, cioè una ricorrenza assolutamente inventata, che è un po' come la festa della donna, solo che inverti la mimosa con, che so, la rosa? Le primule da piantare? I gerani? La stirella nuova? La friggitrice che non fa puzza anche se friggi le croccallegre in camera da letto? Boh"



Allora faccio così: stilo una lista di cose per le quali la mia mamma si merita di essere chiamata così, con quel suono dolce e con sei emme, e poi la festeggio.

-la mia mamma si chiama Angela e, anche se il nome può suggerire qualcosa di candido e pacifico, è una scassa maroni turbolenta

-la mia mamma cucina bene anche se quando le dici:" Devo perdere sti due o tre chili perchè boccheggio" ti fa trovare sul tavolo crostate, parmigiane, lasagne e polpette. Non sa cosa siano Quattro salti in padella e co: 10 punti.

-la mia mamma è mora e ha gli occhi azzurri (una gnocca volume 1) però si tinge di biondo platino. Io sono bionda con gli occhi verdi e mi faccio mora

-la mia mamma mangia come un muratore della Val Camonica d'inverno e ha la 42 scarsa (gnocca volume 2), io faccio la salutista verdurine e bio (non edilizia) e porto la 48 (ex 54 io, lei era una 40)

-la mia mamma mi chiama ancora Patatu e Nanu anche se tra due settimane faccio 29 anni

-la mia mamma non ha Facebook, Twitter o Instagram: se mi deve dire qualcosa mi bussa alla porta  se sono a casa, o mi lascia il post it sulla credenza

-la mia mamma mi dice:" Dovrei comprare quella tal crema...quella lozione, quel rossetto", e improvvisamente spariscono dal mio bagno

-la mia mamma quando mi sono voluta separare dai peluche di 30 anni fa li ha lavati e spazzolati e messi via che non si sa mai...

-la mia mamma passa l'aspirapolvere cantando Battiato e sventolando l'asciuga piatti bianco

-la mia mamma tratta il nostro cane (52 kg maremmana) come un pincer nano

-la mia mamma stira come un Dio

-la mia mamma è testarda e vuole sempre avere ragione. Dopo dieci minuti litighiamo e mio papà ci lascia sfogare. Quando scende stiamo ballando la salsa in cucina...aaaaa hay que llorar que la vida es un carnaval

-la mia mamma ama il caffè, a me viene la tachicardia. Lei lo beve prima di dormire perchè concilia il sonno.Mah

-la mia mamma è stonata, canta con il naso come Ramazzotti, a denti stretti, storpiando le parole

-la mia mamma quando ho la febbre viene ancora a farmi le spugnature a letto

-la mia mamma è stata l'unica a non commuoversi alla mia laurea, anzi siamo usciti e mi ha detto:" Hai visto Nanu è andata, così adesso ti rilassi e non mi stressi più le palle!" Però mi ha portato un bouquet di tulipani tutti colorati.

-la mia mamma scrive sempre la lista della spesa. Al primo posto ci sono sempre: cibo per buba, carne per buba. Mai tovaglioli di carta e limoni. Perchè?

-la mia mamma con tutte le legnate pesanti che ha preso sorride, a volte di gusto.

p.s. mi ha risparmiato tempo (che non ho mai) e quei 10 euro...le primule e i gerani li ha comprati lei e si è fatta anche gli auguri da sola. Ti meriti tutta la festa!


mercoledì 8 maggio 2013

CURVY OUTFIT: LITTLE BLACK DRESS E SANDALO ROMANTIC

SOTTOTITOLO: Anche io posso essere un donnino a modo. Cosa pensate che io, ragazzaccia folle e colorata, non possa indossare un sobrio little black dress? Lo credete davvero così impossibile? E vi sbagliate care le mie guape perché oggi si va di abitino bon ton nero, senza pizzi, merletti, pupazzi, orsacchiotti, frange e tutta la mercanzia. Un abito semplice e smanicato, al ginocchio e con giusto un fiocco sulla spalla, nulla più. L'ho visto, tra i vestitini della nuova collezione primavera estate di Kiabi, e me ne sono innamorata proprio perché anche se lo tiri fuori dall'armadio tra quattro anni lo rimetti di nuovo, è intramontabile. E poi è super low cost come tutto l'abbigliamento Kiabi del resto. Mi sembrava tutto troppo posato, persino i capelli. Le premesse erano super buone ma mi stavo snaturando, così, per correre ai ripari ho messo i bigodini di cui vi ho parlato ieri e mi sono fatta il ricciolo selvaggio, ho messo al collo la collana con il panda di perle e mi sono infilata le fantastiche zeppe di Pokemaoke gioiello così romantiche con la tour eiffel e l'anello di fidanzamento in bella vista..ah l'amour!! Ecco sì, io le avrei chiamate: Mi sposi o no?






Chiedo venia a tutte le massaie (compresa la mia mamma che mi sta maledicendo vista la sua professione) per le piegacce sul vestito, ma aveva ancora il cartellino attaccato e quindi accattatevillo così come lo vedete..stropiccè!







Photo by Marco Distaso
My outfit.
little black dress: Kiabi
sandalo gioiello: (Tks to) Pokemaoke
orecchini: Bijoux Brigitte
collana panda: non me lo ricordo ma l'ho presa a Torino 

CURVY OUTFIT: LITTLE BLACK DRESS E SANDALO ROMANTIC

SOTTOTITOLO: Anche io posso essere un donnino a modo. Cosa pensate che io, ragazzaccia folle e colorata, non possa indossare un sobrio little black dress? Lo credete davvero così impossibile? E vi sbagliate care le mie guape perché oggi si va di abitino bon ton nero, senza pizzi, merletti, pupazzi, orsacchiotti, frange e tutta la mercanzia. Un abito semplice e smanicato, al ginocchio e con giusto un fiocco sulla spalla, nulla più. L'ho visto, tra i vestitini della nuova collezione primavera estate di Kiabi, e me ne sono innamorata proprio perché anche se lo tiri fuori dall'armadio tra quattro anni lo rimetti di nuovo, è intramontabile. E poi è super low cost come tutto l'abbigliamento Kiabi del resto. Mi sembrava tutto troppo posato, persino i capelli. Le premesse erano super buone ma mi stavo snaturando, così, per correre ai ripari ho messo i bigodini di cui vi ho parlato ieri e mi sono fatta il ricciolo selvaggio, ho messo al collo la collana con il panda di perle e mi sono infilata le fantastiche zeppe di Pokemaoke gioiello così romantiche con la tour eiffel e l'anello di fidanzamento in bella vista..ah l'amour!! Ecco sì, io le avrei chiamate: Mi sposi o no?



martedì 7 maggio 2013

FATEVI I FATTI DI GUAPY: BIGODINO STRAVOLGIMI...COME TU MI VUOI

Ogni scarrafone è bello a mamma soja, e quindi quando la mamma o il moroso ti dicono "Ma tu sei bella anche senza trucco, col pigiama, i capelli arruffati, e le caccole agli occhi" credeteci sì, ma fino ad un certo punto perchè poi arriva lui, il bigodino magico direttamente dagli anni 80 (o forse prima perchè li usava anche la mia nonna) e ti stravolge la vita. Tu lo guardi e lo sfidi, perchè pensi che sti sfilatini di gomma piuma colorata non possano fare il miracolo e farti diventare una gran bella patatona! E invece...basta pronunciare una frase di rito::"Fammi come tu mi vuoi...". Care le mie guape vi lascio ai fatti settimanali, con quest o incipit un po' peteneuse!

Bigodini ( che assomigliano tanto ai salvagente che usano le nonnine per fare acqua gym...solo in miniatura)



La foto del SENZA:
-pudore
-dignità
-vergogna
-trucco
-capello phonato

Frase di rito accompagnata da pannello esplicativo...

TADAAAAANNNN: vedi vedi che FUNZIONAAAAAA
Ok e poi nulla altri scatti così..festaioli

Feste del paese e saltelli...poi ti viene la colite, occhio. Tac, puntuale

Saltallegro...non lanciarla nell'otto daaaaiiiii..uffa fino a là????

True colors!!

Pausa pranzo 

Io amo questa espressione da ebete sfuocata, mi piace proprio, mi stimo!

Io la voglio, la bici del panettiere da riempire quando vado a fare la spesa...